Progetto AGIA
Impatto della Pandemia sulla salute mentale dei bambini e dei ragazzi.
Il seguente progetto nasce da una collaborazione tra l’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza (AGIA) e l’Istituto Superiore della Sanità (ISS) e prende spunto dalla necessità di misurare le ricadute della pandemia COVID-19, sulla salute mentale di bambini ed adolescenti.
Attraverso uno studio epidemiologico, condotto in aree considerate rappresentative dell’intero territorio italiano, si intende verificare in che modo le misure di contenimento adottate per arginare i contagi, abbiano impattato sul neurosviluppo di bambini e ragazzi. Lo scopo è quello di identificare proposte per prevenire il disagio psicologico e migliorare il benessere e la salute mentale delle persone di minore età.
Sono state scelte cinque regioni (Lombardia, Emilia-Romagna, Toscana, Campania, Sicilia) ed attraverso il convolgimento delle amministrazioni comunali e degli istituti scolastici di primo e secondo grado, si sta svolgendo una campagna di divulgazione e sensibilizzazione per l'adesione allo studio. Ai genitori ed ai ragazzi che decideranno di partecipare, verranno sommininistrati test/questionari studiati ad hoc (questionario socio-anamnestico) e selezionati tra quelli di maggiore rilevanza per individuare la presenza di disturbi del neurosviluppo e/o disagio psicologico nella popolazione generale (SDQ, CBCL). I partecipanti saranno suddivisi in tre fasce d’età: 6-10, 11-13, 14-18 anni. Per i due sottogruppi target 6-11 e 11-14, i questionari saranno rivolti ai genitori. Per minorenni di età compresa tra i 14 e i 18 anni, saranno invece rivolti agli stessi ragazzi.
Questo studio aiuterà a rilevare quei fattori capaci di orientare le politiche pubbliche, a migliorare il rapporto con i servizi territoriali e ospedalieri, a prevenire la sofferenza psichica. Si intende insomma individuare e potenziare le condizioni necessarie per accompagnare il neurosviluppo e migliorare e supportare la salute mentale.
PARTECIPA AL QUESTIONARIOChi è AGIA
L'Autorità Garante per l'Infanzia e l'Adolescenza (AGIA) è un organo nato nel 2011 (legge n. 112 del 12 luglio 2011), con la finalità di promuovere l’attuazione delle misure previste dalla Convenzione dell’Onu del 1989, in merito alla tutela dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.
L’Agia svolge un ruolo molto importante nelle attività di divulgazione, sensibilizzazione, collaborazione ed elaborazione di proposte volte alla tutela dei diritti di bambini e degli adolescenti, con particolare riferimento al diritto alla famiglia, all’educazione, all’istruzione, alla salute.
L’obiettivo che si pone è soprattutto quello di fare in modo che i ragazzi siano pienamente consapevoli dei propri diritti e che agiscano in funzione di essi. La sua azione è svolta tramite l’elaborazione di proposte, pareri e raccomandazioni, rivolte ad organismi ed istituzioni che intervengono direttamente o indirettamente nella tutela dei diritti delle persone di minore età.
L’Autorità si fregia di collaborazioni molto importanti con le reti internazionali dei garanti delle persone di minore età, i ministeri, l’Osservatorio nazionale per l’infanzia e l’adolescenza, i garanti delle regioni e delle Province autonome, le organizzazioni no profit, le università.
E’ suo compito assicurare forme di consultazione, comprese quelle delle persone di minore età e quelle delle associazioni familiari, con particolare riferimento alle associazioni operanti nel settore dell’affido e dell’adozione. L’Autorità esercita le proprie competenze nel rispetto del principio di sussidiarietà e presenta ogni anno alle Camere, una relazione dettagliata sulle attività svolte.
Premessa
"Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali..." (art. 3 Costituzione)
Questo progetto nasce dalla necessità di analizzare gli effetti causati dalle misure di contenimento della pandemia da SARS-CoV-2 sulla vita delle persone, in particolare dei fragili, dei bambini e degli adolescenti. La Pandemia ha colpito molto duramente il nostro paese e la necessità di attuare delle politiche di contenimento del contagio, ha messo in secondo piano il diritto alle interazioni sociali, allo sport, al tempo libero, al gioco.
In risposta ai numerosi segnali di allarme raccolti dagli enti territoriali, dagli ospedali e dai servizi sociali, AGIA ha inteso promuovere una ricerca scientifica nazionale sul neurosviluppo e sulla salute mentale dei bambini e degli adolescenti ai tempi del COVID-19. La ricerca è stata condotta in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità, ha una durata triennale ed è organizzata in tre macro-fasi. L'obiettivo è quello di indagare e comprendere a fondo gli effetti che la pandemia ha generato sui minori di età, al fine di individuare strategie e best practice che possano aiutare le fasce più deboli della popolazione.
Alcuni studi condotti durante il lockdown, hanno evidenziato che l’emergenza COVID-19 e le conseguenti politiche di contenimento, hanno avuto un impatto estremamente negativo sul benessere psicologico e sul neurosviluppo di bambini ed adolescenti. In particolare si è registrato un incremento dei disturbi dell’umore, dell’alterazione dei cicli sonno-veglia e di disturbi dei comportamenti alimentari.
E’ stato inoltre riscontrato un aumento nel consumo di alcol e sostanze di abuso ed una sovraesposizione ad attività online come il gioco d’azzardo, la visione di materiale pornografico, l’abuso di videogiochi e l’utilizzo eccessivo dei social network. E’ importante sottolineare che l’impatto sulla salute mentale è stato decisamente maggiore nel caso di ragazzi con patologie preesistenti, economicamente svantaggiati o costretti a vivere in condizioni di sovraffollamento. Attraverso questo progetto, AGIA ha inteso colmare i gap degli studi fin qui citati, ideando una ricerca su base nazionale, non focalizzata su una specifica fascia d’età e che prendesse in considerazione tutta una serie di aspetti che saranno di seguito analizzati più nel dettaglio.
Le Fasi del Progetto
Il progetto nasce da una collaborazione tra AGIA ed Istituto Superiore di Sanità ed è coordinato da una cabina di regia costituita da rappresentati dei due enti, dal Ministero dell’istruzione e da due centri clinici di eccellenza (IRCCS Cà Grande e Medea).
La cabina di regia svolge funzioni di coordinamento, programmazione ed organizzazione delle attività. Lo studio mira ad approfondire la condizione di diversi gruppi di ragazzi: coloro che prima della pandemia non soffrivano di alcun problema di salute mentale; bambini e ragazzi con problemi preesistenti; bambini e ragazzi con disabilità e problemi neuropsichici gravi.
Sono state inoltre prese in considerazione diverse aree del paese, con particolare interesse per quelle in cui le politiche di contenimento sono state più stringenti. Si è infine cercata una correlazione tra la risposta alle misure di contenimento e la presenza sul territorio di servizi di neuropsichiatria, consultori, enti di sostegno familiare, psicologico e socio-assistenziale. La ricerca è stata articolata in tre fasi, ciascuna con un obiettivo specifico ed un output finale:
Fase 1
agosto 2021 - febbraio 2022
In questa fase sono stati realizzati dei focus group omo-professionali (esperti con la medesima formazione professionale), interprofessionali (esperti con formazioni professionali eterogenee) ed audizioni di esperti selezionati. I focus group sono dei gruppi in cui si tengono delle discussioni, finalizzate ad indagare temi complessi e multidimensionali e in cui le informazioni raccolte provengono proprio dagli scambi e dalle interazioni tra i componenti. I professionisti inclusi nei gruppi sono stati selezionati dal Comitato Scientifico, secondo criteri stabiliti e discussi con la cabina di regia. Si è prestata molta attenzione a scegliere persone provenienti da regioni d’Italia diverse (Nord, centro, sud e isole), che lavorano con ragazzi di età diverse ed operanti in settori anche eterogenei tra loro (pronto soccorso, ospedali, consultori, servizi sociali…). Sono stati identificati alcuni ambiti di discussione e creati tre macro-temi:
- Risposta dei servizi e delle comunità
- Impatto della pandemia sul neurosviluppo e sulla salute mentale dei bambini e dei ragazzi
- Strategie di Prevenzione
I macro-temi sono stati invitati ai partecipanti alcuni giorni prima del dibattito, proprio per favorire la riflessione e l’approfondimento e dar vita ad un dibattito articolato e partecipato.
Fase 2
maggio 2022 - dicembre 2022
Nella Fase 2 sono state condotte delle interviste in profondità rivolte a stakeholder come pediatri, medici di famiglia, assistenti sociali, psicologi, neuropsichiatri infantili o rappresentanti di associazioni di volontariato. Sulla base di queste interviste sono state poi elaborate delle best practices e delle strategie per la sensibilizzazione dei genitori e per la promozione della salute mentale e del neurosviluppo nelle scuole.
Fase 3
In Corso
La Fase 3 prevede la realizzazione di uno studio epidemiologico, condotto in cinque regioni italiane (Lombardia, Emilia Romagna, Toscana, Campania, Sicilia), tramite somministrazione di questionari opportunamente scelti (uno creato ad hoc ed altri standardizzati) ad un campione di 6000-7500 bambini/ragazzi per regione. I ragazzi coinvolti saranno suddivisi in tre fasce di età: 6-10, 11-13, 14-18 anni, con un coinvolgimento stimato di 2500 bambini per fascia d’età. I ragazzi saranno selezionati attraverso le scuole indicate dagli uffici scolastici dei territori coinvolti. Al termine della Fase 3, verrà redatto un report finale del progetto con i dati emersi e le vulnerabilità evidenziate, ma anche buone prassi e proposte.
I Risultati
I risultati qui esposti si riferiscono prevalentemente alla Fase 1. Sono state elaborate le risposte relative ai tre macro temi affrontati nei focus group e sono stati effettuati una serie di approfondimenti tematici, relativi ad esempio alla telemedicina, alle dipendenze patologiche, ai minorenni non accompagnati e alla scuola.
Risposta dei servizi e delle comunità
Il primo macro-tema riguarda la capacità di risposta da parte servizi presenti sul territorio, alle esigenze dei minori in fase pandemica. Le risposte sono state molto variegate tra loro a seconda del luogo di provenienza, dei servizi offerti, delle direttive regionali/aziendali. E’ emerso un dato molto chiaro: non solo il paese non è stato in grado di fornire una risposta omogenea alla pandemia, ma le criticità preesistenti a livello dei servizi sono emerse in modo ancora più evidente in relazione all’aumento della domanda. Lì dove la risposta è stata carente, le famiglie con maggiori possibilità economiche si sono rivolte a servizi ed operatori privati. Al contrario, in assenza di mezzi, si è spesso registrato un allontanamento da quella rete di servizi che consentiva a tanti ragazzi di accedere ad un sostegno di fondamentale importanza. Tante criticità sono state affrontate in solitudine e questo ha determinato un ulteriore rischio per il neurosviluppo e la salute mentale
Impatto della pandemia sul neurosviluppo e sulla salute mentale dei bambini e dei ragazzi
Il secondo macro-tema riguarda l’impatto che la pandemia ha avuto sulla salute mentale di bambini e ragazzi. Sono stati presi in considerazione sia soggetti che non manifestavano alcun problema della sfera neuropsichica, che soggetti con disturbi pregressi. I sintomi più frequentemente riportati sono:
- Disturbi del comportamento alimentare
- Ideazione suicidiaria
- Autolesionismo
- Alterazioni del ritmo sonno-veglia
- Ritiro Sociale
I più colpiti sono stati gli adolescenti ed i pre-adolescenti, in particolar modo coloro i quali si sono trovati in una fase di transizione scolastica, i portatori di handicap ed i ragazzi provenienti da situazioni di svantaggio socio-economico e culturale. La pandemia ha acuito disagi e fragilità all’interno delle famiglie, generando anche nei genitori un senso di incertezza e rendendo ancora più complesso il dialogo coi figli. In alcuni casi si è assistito ad un aggravamento delle situazioni di violenza domestica e assistita.
Strategie di Prevenzione
L’ultimo macro-tema ha riguardato l’implementazione di possibili strategie per la promozione della salute mentale e le misure da mettere in campo per ottenere risposte adeguate in chiave di prevenzione o futura emergenza. Gli esperti hanno innanzitutto concordato sulla necessità di restituire al paese una situazione omogenea, volta a superare le discrepanze in termini di servizi socio-sanitari tra le diverse regioni. La pandemia ha posto l’accento sulla necessità di “fare rete” tra i servizi esistenti che si occupano di infanzia, adolescenza e famiglia, oltre che sulla necessità di crearne di nuovi. Al fine di potenziare le strutture esistenti, è stato previsto un incremento di operatori sanitari e socio-sanitari con competenze e formazione specifica, nonché un aumento del numero di posti letto di NPIA. Al fine di potenziare l’azione degli operatori, è indicato come importante l’uso sistematico della telemedicina, con modalità specifiche per l’età evolutiva e l’ambito psicologico e riabilitativo, normando l’uso delle piattaforme digitali in materia di sicurezza. Al momento della presa in carico è necessario valutare l’ambiente familiare del paziente e, nel caso di difficoltà dal punto di vista socio-economico, mettere in campo azioni di supporto alla genitorialità.
Conclusioni
In conclusione, le tematiche affrontate dai vari focus group, hanno fatto emergere criticità esistenti ed ulteriormente esasperate dalla pandemia; hanno riportato al centro l’importanza della salute mentale dei ragazzi e delle ragazze; hanno evidenziato le carenze strutturali del nostro sistema sanitario e l’assenza nel territorio di servizi che sappiano accogliere e prendere in carico i disagi di famiglie ed adolescenti. In seguito a queste considerazioni, sono state messe a punto delle raccomandazioni operative, al fine di orientare le politiche e gli investimenti diretti alla tutela della salute mentale di bambini ed adolescenti. Il valore aggiunto di questa ricerca, è che per la prima volta si è cercato di analizzare il problema contestualizzandolo nel sistema paese e con il supporto di professionisti operanti nel settore.
Come già visto, la pandemia ha avuto un enorme impatto sulla vita dei minori di età, determinando un senso generale di incertezza e di disorientamento. La rete dei servizi di neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza, si è trovata a dover rispondere ad una crescente domanda, in una situazione di carenza di risorse e disomogeneità territoriale. Sin dalle prime fasi della pandemia, la sfida di fronte alla quale le attività clinico-assistenziali si sono trovate, è stata quella di garantire una continuità del servizio e delle prestazioni erogate, cercando di ridurre al minimo il rischio di contagio. Le nuove tecnologie hanno rappresentato una grandissima risorsa in fase pandemica. Grazie all’utilizzo della telemedicina, è stato possibile continuare a dare supporto ai ragazzi ed alle famiglie in difficoltà. Bisogna dunque investire per rendere la telemedicina sistemica e superare le criticità dovute alla mancanza di specificità tecnologica e gestionale.
La pandemia ha inasprito le disuguaglianze sociali, economiche e culturali già esistenti e questo ha avuto un enorme impatto sulla salute mentale dei bambini e degli adolescenti. I ragazzi con una famiglia solida o già inseriti in una rete sociale e/o di servizi ben organizzata, hanno avuto la possibilità di sviluppare risorse psichiche che li hanno aiutati a diventare più forti e resilienti. Al contrario, coloro i quali vivevano già in condizioni di difficoltà, hanno subito un aggravamento della loro situazione. Da questa analisi emerge l’assoluta urgenza di riportare al centro i problemi legati alla tutela dei minori di età. E’ molto importante che i bambini e i ragazzi siano considerati parte centrale delle nostre comunità, e che i loro bisogni e le loro esigenze siano il fulcro di misure politiche e decisioni istituzionali troppo spesso rivolte altrove.