Linee guida su diagnosi e trattamento del disturbo dello spettro autistico
Il decreto del 30/12/2016 ha affidato all'Istituto Superiore di Sanità il compito di elaborare le Linee guida sulla diagnosi e sul trattamento dei disturbi dello spettro autistico in tutte le età della vita sulla base dell'evoluzione delle conoscenze fisiopatologiche e terapeutiche derivanti dalla letteratura scientifica e dalle buone pratiche nazionali e internazionali.
Il Servizio di coordinamento e supporto alla ricerca (CoRi) dell’ISS sta svolgendo questa attività in collaborazione con il Centro Nazionale Eccellenza clinica, qualità e sicurezza delle cure (CNEC). Il processo e la metodologia adottata per lo sviluppo delle linee guida prevedono l'adozione del metodo GRADE (Grading of Recommendations Assessment, Development and Evaluation), conformemente agli standard definiti dal Sistema Nazionale Linee Guida (SNLG), descritti nel Manuale metodologico per la produzione di linee guida dell'ISS.
L'ISS sta attualmente coordinando l'elaborazione della 1) linea guida sulla diagnosi e trattamento di bambini e adolescenti con disturbo dello spettro autistico e 2) linea guida sulla diagnosi e trattamento di adulti con disturbo dello spettro autistico.
La corretta applicazione del metodo GRADE nell'ambito dei lavori del Panel è garantita dal chair metodologico Holger Schunemann, Direttore Cochrane Canada e del Centro GRADE dell'Università McMaster (Canada) mentre i coordinatori scientifici delle due linee guida sono Francesco Nardocci, neuropsichiatra infantile, già presidente della Società Italiana della neuropsichiatria dell'infanzia e dell'adolescenza (SINPIA) e Corrado Barbui, psichiatra e Direttore del Centro Collaboratore dell'OMS per la Ricerca e la Formazione in Salute Mentale e la valutazione dei servizi dell'Università di Verona e del Centro Cochrane.
Per l'attività di revisione sistematica della letteratura scientifica l'ISS ha selezionato due centri di eccellenza quali il Dipartimento di Epidemiologia del Servizio Sanitario Regionale della Regione Lazio – ASL Roma 1, e l'Istituto di Ricerche farmacologiche Mario Negri.